Vicende storiche: la nascita del concetto assicurativo

Ciascuna delle attività umane è il risultato di una lunga catena di avvenimenti, frutto del caso, delle opportunità, dell’azzardo, del lavoro continuo e modesto di milioni di uomini: non c’è avventura umana che non comporti dei rischi.

L’assicurazione è multi-secolare perchè risponde ai bisogni fondamentali tipici di ogni epoca. Se i contratti assicurativi nascono nel XIV° secolo, si ha traccia del primario spirito di solidarietà, la mutualità, fin dall’Antico Oriente, e dalla civiltà Greca e Romana. Con la mutualità ogni associato paga un contributo, creando un fondo comune, al quale attingere i mezzi per risarcire gli associati colpiti da un evento dannoso.

 

Per assicurazione si intende il trasferimento di un rischio temuto da un singolo soggetto ad una comunità dietro il pagamento di un premio il cui ammontare è determinato in anticipo.

 
Dapprima oggetto di tutela sono le merci che viaggiano per mare; poi nel XVII° – XVIII° secolo, si costituiscono le società di assicurazione contro gli incendi e, in seguito alla scoperta delle scienze matematiche e del calcolo probabilistico, quelle sulla vita umana.

 
La prima forma di assicurazione è quella marittima, che si sviluppa attorno al 1300, sostituendo i “pret a la grosse” (prestito su cose esposte a rischio marjttimo). Questo prestito è largamente praticato ad Atene e nel Mediterraneo: il debitore rimborsa la somma presa a prestito solo se la merce garantita da pegno arriva incolume al porto di destinazione.

Il rischio di perdita della merce (per naufragio, azioni di pirateria) nei lunghi viaggi, fa salire il tasso d’ interesse al 50% ed oltre (usura infinita).

La Chiesa Romana, nella sua veste di autorità morale, non può restare indifferente di fronte al diffondersi delle pratiche finanziarie dei prestiti e della usura…

 
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